M. Zalla 1974
The Folk Group Schema Easy Series
cover of article Stil: Library Music
Keine Tracklist vorhanden

WG Image CD CHF 29.80

Links

-

Bemerkungen

Ristampa 2016

Abituati a sperimentazioni a 360 gradi, alternate a incursioni nella musica popolare così come in quella d’avanguardia, non possiamo certamente restare sorpresi davanti a “The Folk Group”, sebbene resti probabilmente un unicum nella lunghissima carriera di Piero Umiliani.

Pubblicato originariamente a nome M. Zalla, alias che veniva usato soprattutto per dischi di difficile catalogazione – ricordiamo tra gli altri gli straordinari “Mondo inquieto” e “Problemi d’oggi” –, questo album mette in chiaro la passione del maestro per la musica folk e rock degli anni Sessanta e Settanta.

Registrato per la collana Background Music, possiamo solo ipotizzare che le musiche di “The Folk Group” siano state usate per musicare qualche documentario sul selvaggio west: grazie all’abbondante uso di chitarre acustiche ed elettriche e armonica a bocca, il feeling ricreato ad arte è quello del blues e del folk più intimista e malinconico, con solamente qualche piccola divagazione più sostenuta. Stupefacente? Abbastanza, se si pensa al resto della produzione discografica del Maestro, ma è evidente come The Folk Group rientri nella classica categoria delle sonorizzazioni, ovvero prodotti commissionati e incisi per uno scopo ben preciso. Al di là di (ottimi) momenti ‘traditional’ come “Folk Group”, “New Fields”, “Singin’ The Tune” e “Young Time”, i due brani che caratterizzano maggiormente l’album sono quelli più classicamente riconducibili a Piero Umiliani: il bizzarro “Guitar Improvisation” che conclude il primo lato, e l’incredibile e funky “Underworld” (una chicca consigliata a qualunque produttore hip-hop) che fa lo stesso con il secondo.

Menzione a parte per l’incredibile copertina originale, che utilizzava (senza permesso alcuno, immaginiamo, e senza motivo apparente) una fotografia ritoccata dei Rolling Stones! Erano decisamente altri tempi…