cover of article Stil: Metal, Post-Rock
1.A Leaf
2.Two Ships
3.Three Keys
4.Four Horses
5.Five Walls
6.Six Feet
7.Seven Cliffs
8.Eight Dawns

WG Image CD CHF 25.80

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Bemerkungen

Emersi nel 2011 come una delle più interessanti band della scena heavy italiana, grazie al loro secondo album “A Sailor Lost Around the Earth”, e poi confermatisi, soprattutto a livello internazionale, grazie ad “Aurora” del 2014, tornano i Valerian Swing da Correggio: dopo un cambio di formazione – che ha visto l’uscita del bassista Alan Ferioli in favore della chitarra baritona di Francesco Giovanetti – il trio compie il giro di boa del quarto full lenght, in una fase di maturità personale e artistica che li ha portati progressivamente ad ampliare lo spettro sonoro oltre i confini dell’idea “pesante” con cui si erano inizialmente fatti strada.

Il nuovo capitolo si intola “Nights” ed è senza dubbio il disco più accessibile, ricco e sfaccettato della formazione emiliana. Composto la scorsa estate in un tempo relativamente breve per gli standard della band e registrato a cavallo del 2016 e del nuovo anno tra Bologna e Reggio Emilia con le fidate riprese del loro fonico Raffaele Marchetti, per poi essere mixato da Matt Bayles nel suo Red Room di Seattle, “Nights” è un nuovo viaggio che - pur non perdendo il gusto per l’assalto sonoro supportato da eccelsa tecnica, velocità e cambi di ritmo - punta a svolgere la propria trama con una riduzione della violenza a favore della costruzione melodica, alternando dilatazioni di derivazione post-rock a fasi sintetiche dalla ritmica incalzante, notturna e cinematografica. In alcuni passaggi, soprattutto quelli dove si aggiungono gli elementi vocali, siamo sul confine di un concetto di pop sperimentale, sul quale la band non ha avuto paura di affacciarsi. In tal senso l’inserimento della chitarra baritona di Giovanetti (impegnato anche coi synths) ha fatto molto la differenza, anche perché ha permesso a Stefano Villani di condurre la band in modo più libero, sbizzarrendosi con computer, elettronica, voci processate e sonorità diverse dalla chitarra.

L’artwork è curato da Zamoc, già autore della splendida copertina di album “A Sailor Lost Around The Earth”, in cui sono stati ripresi elementi già presenti nei lavori passati, con uno stile più essenziale e minimale rispetto ai precedenti dischi.

(Fonte: Audioglobe)