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Ristampa 2021

Nel 1972 Piero Umiliani era soprattutto l'uomo delle mille colonne sonore e delle prime sperimentazioni jazzistiche italiane; dalla sua carriera successiva impareremo presto che non gli bastava, era solo una piccola parte di un quadro più complesso. Chiuso tra le mura del suo Sound Work Shop Studio, il Maestro tesseva trame ben più complicate e soddisfacenti, incorporando decine di influenze di una vita passata a sperimentare e scoprire nuovi suoni. Tra le più affascinanti, quelle che provenivano da un continente come l'Africa, tanto favoleggiato quanto in realtà poco conosciuto, ma incantevole al punto che Umiliani gli dedicò l'intero Africa - che fa il paio con il suo disco gemello Continente Nero - e lo pubblicò come M. Zalla, pseudonimo utilizzato quando si trattava di riordinare trame musicali intransigenti e all'avanguardia, come accadrà poi con capolavori come "Suspense", "Problemi d'oggi" o "Mondo inquieto".