Dopoguerra - Gli italiani tra speranze e disillusioni (1945-1947) Il Mulino
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Overview

«ma che cosa speravano dunque tutti? Che il giorno dopo la Liberazione le cose fossero già sistemate a dovere e prendessero il loro corso normale?»
partigiana Andreina Zaninetti Libano 8 maggio 1945

«Amore mio qui scoppia il dopoguerra. Speriamo che duri poco»
Suso Cecchi d’Amico, 25 maggio 1946

I tre anni che vanno dalla fine della guerra all’entrata in vigore della Costituzione repubblicana sono per il nostro paese un periodo frenetico, in cui la comunità nazionale si congeda dalla guerra civile e dal fascismo e costruisce faticosamente il suo futuro. Felicità e violenza si mescolano: sono i giorni del ritorno alla pace e alla libertà, delle vendette e della resa dei conti, dei prigionieri e dei deportati che tornano a casa, delle grandi adunate politiche nella rinata democrazia, ma c’è anche una gioiosa febbre di divertimento, la voglia di ballare, la fretta di ricostruire. Una energia vitale che già prepara il boom degli anni a venire. Diari privati e memorie, lettere, rapporti dei prefetti e della polizia, stampa, film e canzoni, conversazioni intercettate offrono un materiale ricchissimo, che permette agli autori di comporre l’appassionante ritratto dal basso degli italiani nel momento della repubblica nascente.
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Details/Notes

Collana: Biblioteca storica / Formato: Brossura / Pagine: 488