Venere senza pelliccia - Quando il pop italiano s’è infilato le mutande Skira
cover of article Género: Musica

Resumen

C’era una volta, tanto tempo fa, un’Italia libera da censure e bigottismi: il corpo femminile era parte integrante dell’immaginario di chi faceva musica, che si trattasse dei testi delle canzoni o dell’estetica di chi le cantava.

C’erano le Loredana Berté, le Anna Oxa, le Patty Pravo, sostituite oggi da una pletora di interpreti e autrici “senza sesso”, dedite a cantare sentimenti e presentarsi sul palco come fossero al bar con le amiche.

In questo agile pamphlet il critico musicale “più cattivo” d’Italia prova a raccontarci come il sesso sia sparito dal pop femminile nostrano proprio nel momento in cui, nel resto del mondo, è il pop a farsene carico, con figure come Lady Gaga, Miley Cyrus, Tove Lo e Amanda Palmer capaci di usare il corpo come base del proprio immaginario e della propria poetica.

Michele Monina (1969) è scrittore, critico musicale, autore televisivo e radiofonico. Ha pubblicato una settantina di libri e scrive di musica e cultura popolare per “ilfattoquotidiano.it”, “linkiesta.it” e “Libero”.
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Datos/Notas

Formato: Brossura / Pagine: 128