Roberto Fabbriciani | 2020 |
Johann Sebastian Bach - 7 Flötensonaten BWV 1030-1035, BWV 1020 | Incipit |
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Genre: Classico | |||
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CD CHF 26.50 |
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Liens
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Remarques
J.S. Bach fu condizionato nella sua produzione artistica anche dall’orientamento religioso dei luoghi che hanno costituito le tappe fondamentali della sua vita di compositore e di esecutore dei suoi strumenti favoriti: violino, clavicembalo e organo (il quarto strumento, il clavicordo, era riservato alla pratica tastieristica privata). La lista degli spostamenti è lunga: Lüneburg (1700-03); Arnstadt (1703-07); Mühlhausen (1707-08); Weimar (1708-17); Cöthen 1717-23) e finalmente Lipsia (1723-50): il condizionamento che ne derivò fu a volte invadente e fastidioso, ma anche positivo perché gli permise di concentrarsi di volta in volta sull’organo, sulla musica da camera e sui grandiosi affreschi vocali e strumentali. Dopo la delusione subita a Weimar, dove gli fu rifiutata la direzione della Cappella di Corte, Bach trovò a Cöthen l’ambiente ideale per dedicarsi alla musica da camera: la rigorosa osservanza protestante che vigeva in quella corte rifiutava infatti in blocco il teatro e mal tollerava la musica vocale. Bach ebbe pertanto tutto il tempo per dedicarsi allo studio dei suoi favoriti modelli strumentali italiani e tedeschi e compose nell’arco di soli sette anni alcuni dei suoi massimi capolavori, dal Clavicembalo ben temperato ai Concerti Brandeburghesi, dalle Suites Francesi alla Sonate e Partite per violino solo. La corte di Anahalt - Cöthen era più modesta di quella di Weimar, ma il Principe Leopoldo era un buon musicista, e fu ben lieto di mettere Bach a capo di una Cappella dove aveva riunito 18 validi esecutori. Di più: lo mise sotto la sua protezione e gli concesse la propria amicizia, tanto che gli fece da padrino per la nascita del settimo figlio della prima moglie e lo volle con sé in due importanti viaggi. Ed è naturalmente in questo ambiente che vide la luce anche quasi interamente il corpus delle composizioni per flauto, nove in tutto: quattro sonate per flauto e cembalo obbligato (BWV 1020, 1030, 1031, 1032), tre sonate per flauto e continuo (BWV 1033, 1034, 1035), una sonata per due flauti e continuo (BWV 1039) e la celeberrima Partita in la min. per flauto solo (BWV 1013). Lo stimolo a comporre musica per il flauto gli venne dalla frequentazione di Johann Heinrich Freytag che era il primo flauto della Cappella e mantenne tale carica fino alla sua morte, avvenuta nel 1728. A differenza della maggior parte dei flautisti e dei compositori tedeschi che prediligevano il flauto diritto (Blockflöte) egli impose a Cöthen il Querflöte, ossia il flauto traverso, e appunto per tale strumento Bach compose le sue Sonate. Roberto Fabbriciani in questo CD ne presenta sette, escludendo la Sonata BWV 1039 che è per due flauti e la celeberrima Partita BWV 1013.
Claudio Santori