Italia ribelle - Sommosse popolari e rivolte militari nel 1920 Carocci
cover of article Reparto: Storia

Descrizione

Il 1920 è un anno di svolta nella storia del primo dopoguerra italiano. Scandito dalle agitazioni nelle campagne, dall’occupazione delle fabbriche, dalle elezioni amministrative e dall’avvio dell’offensiva fascista, costituisce la conclusione di un ciclo di rivolte e proteste che era iniziato nel 1917. Le ribellioni, le barricate e gli assalti ai carabinieri e alle guardie regie della primavera-estate del 1920 rappresentano un punto di osservazione privilegiato per comprendere le forme più radicali della violenza popolare che precedono l’ascesa squadrista. Qual è la genealogia della violenza popolare? Che cos’è il “massimalismo”? La categoria della “brutalizzazione della politica” è utile alla comprensione del primo dopoguerra italiano? Per rispondere a questi interrogativi, il libro si sofferma in particolare sui tumulti di Viareggio – scaturiti dall’uccisione, per mano di un carabiniere, di un guardalinee durante il tafferuglio nato al termine di una partita di calcio –, sulla rivolta di Ancona e più in generale sul movimento popolare contro la spedizione militare in Albania. Ricostruendo le pratiche politiche, le ideologie, le relazioni sociali e i linguaggi di queste sommosse e rivolte, Italia ribelle fornisce un contributo inedito allo studio della violenza popolare proponendo uno scavo analitico delle culture repressive che hanno caratterizzato gli apparati dello Stato liberale.
WG Image Libro CHF 35.60

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Dettagli/Note

Collana: Biblioteca di testi e studi / Pagine: 196