Carlot-ta 2018
Murmure Incipit
cover of article Genere: Indie, Folk, Pop
1.Virgin of the Noise
2.Sparrow
3.Garden of Love
4.Conjunctions
5.Sputnik 5
6.Samba Macabre
7.La valse du conifère
8.Minstrel
9.Churches
10.Glaciers
11.To the Lighthouse

WG Image CD CHF 22.90

Note

"Murmure" è il nuovo album della cantautrice e pianista ventisettenne Carlot-ta, al secolo Carlotta Sillano. Il disco raccoglie 11 canzoni originali per organo a canne, voce, percussioni ed elettronica. Il disco è stato registrato tra Italia, Svezia e Danimarca ed è prodotto da Paul Evans, parte del team del Greenhouse Studio di Reykjavik che annovera tra le sue produzioni album di Bjork, Sigur Ros, Damon Albarn, Cocorosie e molti altri.

"Murmure" è il suono che l’aria produce quando entra nei polmoni. In questo disco è il respiro delle canne d’organo, strumento che Carlot-ta ha scelto per comporre i brani del suo terzo album, abbandonando per la prima volta il pianoforte. In "Murmure" i suoi registri, a volte imponenti, altre intimi e malinconici, si alternano tra composizioni solenni e impetuose, ballate romantiche, valse musette, danze macabre, motivetti synth-pop.

"Virgin of the Noise" è un'algida e misteriosa richiesta di perdono accompagnata da timpani profondi e rumori elettronici, "Sparrow" strizza l'occhio al dream-pop, "Garden of Love" è un'elegante ballata sulle liriche di William Blake, "Conjunctions" sorprende con una melodia lirica e romantica, "Sputnik 5" trasforma l'organo a canne in un synth anni '80, "Samba Macabre" è la danza voodoo di una mantide religiosa, "La valse du conifère" il ritratto naif di una conifera soitaria sulle Alpi francesi, "Minstrel" è una ballata introspettiva dalle venature black, "Churches" descrive una Spoon River post-moderna, "Glaciers" è il racconto folk un amore non corrisposto, "To the Lighthouse" è la storia di un naufragio e di terre ferme cui riapprodare. Percussioni e tessiture elettroniche dettano il tempo. Il risultato è un canzoniere cupo e barocco, in cui la musica risente delle influenze nord-europee, del cabaret weimariano, del chamber folk, della canzone francese. Un disco fuori dal tempo che coniuga sonorità arcaiche a una scrittura contemporanea e marcatamente pop.

Per le registrazioni sono stati utilizzati un organo mesotonico di epoca barocca e un organo romantico, entrambi italiani. Le percussioni, suonate da Paolo Pasqualin e Loris Stefanuto, sono state registrate nello spazio acustico della chiesa. Voci e programmazioni sono state realizzate a Malmö. Il disco è stato mixato al Frostbox Studio di Copenaghen e masterizzato da Tommy Bianchi al White Mastering Studio di Firenze. L'album è realizzato grazie al contributo di SIAE, del MiBACT e di S’Illumina.